giovedì 26 aprile 2007

Pillole di Storia - PACS medievali

Francesco de Barlis è un maestro. Giorgio Ardizzone un mastro cartaio. Ed Andrea de Cairo è un eminente notaio, nonché cancelliere della curia di Genova. L'anno è il 1482 ma l'argomento è più che mai d'attualità. Il riconoscimento civile della convivenza tra persone dello stesso sesso.
Il 26 novembre de Barlis e Ardizzone si presentano davanti a de Cairo per regolarizzare la loro convivenza e, per aggirare i sospetti di sodomia (allora punita con la pena capitale), dichiarano di voler "stare, abitare e vivere come fratelli e veri soci in comunione e fraternità e di dividere il pane e il vitto come è giusto che sia" fino alla fine dei loro giorni. Non solo: si spingono anche a regolare la successione e l'eredità. Il tutto suggellato con "un bacio di pace".
Ma questo non è l'unico esempio di PACS ante litteram: dall'Archivio di Stato di Genova emergono almeno altri cinque casi simili di coppie di uomini che vogliono regolarizzare la loro situazione affettiva, ma nessun veto da parte dell'autorità religiosa. Erano proprio altri tempi.

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1 commento:

  1. Alla faccia di chi dice che la società non è pronta, eh
    (e tanti votano a sinistra)

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